Massimo Vignelli: “Il buon design è potente, intellettualmente elegante e senza tempo”
Pubblicato il 15/09/2017
Esponente del design italiano a New York, Vignelli coniuga il rigore del modernismo grafico europeo con l’abilità tecnica del design americano. Dal 1950 al 1953 studia all’Accademia di Brera di Milano e alla Facoltà di Architettura di Venezia, dove si laurea nel 1957. Fin dagli anni universitari, Vignelli inizia ad occuparsi della progettazione grafica di giornali, libri e packaging, allontanandosi così dall’architettura per avvicinarsi sempre di più al design; lo stesso autore afferma, in Vignelli: from A to Z, che “il processo architetturale era troppo lento in confronto alla velocità del processo di progettazione” in riferimento proprio alla progettazione grafica di prodotti, esibizioni, interni e arredamenti. Scelse dunque di concentrarsi di più sul design, rimanendo sempre legato all’architettura, che dichiara di aver amato per tutta la vita.
Subito dopo la laurea comincia ad insegnare design all’Illinois Institute of Technology di Chicago e negli anni Sessanta insegna all’Umanitaria di Milano e all’Istituto per il Disegno Industriale di Venezia. Sono proprio questi gli anni in cui assume rilevanza sullo scenario internazionale: disegna i manifesti per la XXXI e la XXXII Biennale di Venezia, le copertine per la Biblioteca Sansoni (1963) e rinnova l’immagine del Piccolo Teatro di Milano (1964). Nel 1965 partecipa alla fondazione dell’ADI (Associazione per il Disegno Industriale) ed è membro, dal 1961 al 1965, del Gruppo di Studio dell’International Council of Societies of Industrial Design. Negli stessi anni, co-fonda l’Unimark International Corporation e assume l’incarico di responsabile della sede di New York. Nel 1972 fonda, con la moglie Lella, la Vignelli Associates a New York. I suoi lavori sono conosciuti a livello mondiale ed esposti nelle collezioni permanenti d’importanti musei come il MoMA e il Metropolitan di New York.
Durante la sua carriera Vignelli si è occupato principalmente di corporate identity, passando dall’allestimento di interni allo sviluppo del design del prodotto e del packaging, mostrando un’alta versatilità nello sviluppo progettuale: una versatilità che trova le sue fondamenta in uno dei concetti cardine della filosofia dell’autore: “Design is one – it is not many different ones.” Il design è dunque da considerarsi come un’unica unità declinabile in varie discipline che necessitano dello stesso tipo di metodo nell’elaborazione progettuale.
Tra i suoi lavori più noti è indubbiamente necessario annoverare il marchio ideato per l’American Airlines (1967) e la mappa, con annessa segnaletica, della metropolitana di New York (1966) e Washington (1968). A partire dal 1966 si dedica alla creazione della corporate identity della Knoll, per la quale elabora gli artefatti comunicativi dell’azienda: biglietti da visita, brochure, flyer, adesivi e annunci pubblicitari (pubblicati su riviste del calibro di “Vogue” e “Fortune”). È proprio in questo progetto che il suo lavoro si caratterizza per la semplificazione visiva, il rigore geometrico e l’utilizzo di caratteri tipografici autorevoli (tra i quali ricordiamo l’ormai “mitico” Helvetica che accompagnerà molti dei lavori dell’autore).
Secondo Vignelli “i manifesti mantengono il loro valore come elemento vitale dell’identità aziendale nonostante la proliferazione di altri media”, a provarne la veridicità è proprio l’indimenticabile manifesto realizzato per Knoll International nel 1967. Il manifesto raffigura il logotipo Knoll in lettere cubitali che si sovrappongono in trasparenza utilizzando colori primari sottrattivi quali il blu, il magenta e il giallo, sviluppando un modello quasi astratto. Ed è proprio coniugando pochi colori, caratteri tipografici e un sapiente uso dello spazio che Vignelli è in grado di creare immagini intriganti e accattivanti. Nella parte retrostante del manifesto è invece possibile apprezzare l’intera collezione della Knoll, visibile solo a poster ripiegato. Una scelta stilistica che mostra ancora una volta un attento studio della griglia spaziale, elaborata in modo chiaro e organizzato e delimitata da confini marcati. Nell’intero manifesto è dunque il solo logotipo aziendale espresso in un colorato bold Helvetica a comunicare splendidamente il potere e l’eleganza del marchio Knoll.
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